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Il casale di Narnara

Come nasce il casale di Narnara



Quando la mia famiglia ha messo piede per la prima volta a Poggio Narnara, la tenuta non era certamente come la vediamo oggi.

Si trattava di un terreno quasi del tutto incolto, con la sola presenza di un piccolo caseletto in tufo e un pollaio poco distante. Il resto del poggio era occupato completamente dalla natura, per lo più incolta.

Siamo molto legati al casale, a quello che era e a quello che è diventato. Vogliamo quindi raccontarvi cosa c’è dietro alla struttura che conoscete oggi.

Il casale originario di Narnara, situato a Nord del centro abitato di Farnese, si ergeva solitario a testimoniare una sommessa presenza dell’uomo del tutto integrata in un territorio ancora incontaminato.

Il suo ampliamento ha generato un complesso architettonico che attornia il vecchio piccolo casale.


L'ampliamento


L’approccio progettuale ha voluto conservare l’esistente e apportare le modifiche in modo che risultassero coerenti, ancorate al contesto, con richiami alla tradizione.

Per rispettare quindi l’asciutta composizione dell’edificio originario il progetto è partito dal principio di conservazione totale e valorizzazione.

La nuova sezione edilizia si pone in continuità con quella esistente, avvolgendola senza coprirla.


La facciata nord, la prima ad essere visibile dal cancello di ingresso alla proprietà (al tempo della costruzione ne segnava il confine) è caratterizzata da un muro in tufo che abbraccia tutto il terreno, scendendo più in profondità rispetto alla facciata sud. Particolari in questa facciata sono le aperture, feritoie verticali che si poggiano su dei semicerchi color sabbia.


Ai lati dell’edificio la facciata continua in muri liberi, che finiscono per disegnare un colonnato sul lato est, quasi a voler evitare uno stacco netto tra l’edificio e la natura circostante, creando delle cornici di pietra attraverso le quali godere del panorama.


La facciata sud, esposta al sole e con il paese di fronte, rende immediatamente visibile il casaletto originario e gli ambienti interni sono strutturati per affacciarsi quasi interamente da questo lato (se non per le feritoie presenti nel lato opposto)


Il Casaletto antico


Il fabbricato preesistente risultava composto da due soli vani sovrapposti; quello al piano terra aveva una porta e due feritoie verso il lato nord, il vano superiore invece, collegato mediante la scala esterna, presentava tre finestre e un camino.

Si tratta di una tipica struttura in piena tradizione locale: muri con blocchi non squadrati di tufo e copertura con tegole di cotto. Unica eccezione a questa rigorosa semplicità sono i solai a volta.

L’edificio è rimasto intatto e il piano superiore, al quale si accede tramite la scala esterna originale, è ora destinato all’accoglienza dei nostri ospiti. Una camera matrimoniale con camino, disimpegno e bagno.


I materiali


I materiali utilizzati per l’edificio e per i suoi dettagli sono tufo, travertino, cotto, legno e marmo.


Tutti gli ampliamenti che sono stati fatti nel tempo, la costruzione del secondo casaletto a ridosso della piscina (che un tempo era un piccolo pollaio), il frantoio e per ultimi i locali destinati all’accoglienza, hanno seguito la medesima filosofia di integrazione con l’ambiente che ci circonda, dalle scelte architettoniche, cromatiche e di materiali.


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